Teatro

Un festival vulcanico nei Campi Flegrei

Un festival vulcanico nei Campi Flegrei

A settembre, per tre settimane, il magmatico festival ideato da Mimmo Borrelli, fra sperimentazione teatrale, contaminazioni linguistiche e memoria dei luoghi.

Metti assieme la visione drammaturgica di Mimmo Borrelli, anche in veste di direttore artistico, i luoghi d’eccezione del territorio dei Campi Flegrei e di Torregaveta, il dio Efesto  la sua vulcanica vitalità, il lavoro di giovani under 35, le associazioni Marina Commedia, IoCiSto e Luna Rossa e nasce Efestoval, Festival dei Vulcani, una rassegna itinerante che vive dal 5 al 26 settembre.

Già dal nome, non immediato suono ma meditata fusione tra Efesto e festival, si comprende il gusto della rassegna. Un festival che vive della stessa vitalità del dio vulcanico, talmente brutto da esser gettato via dai genitori Zeus ed Era, abitante delle profondità del Vulcano, di carattere aspro ma geniale: dio del Fuoco, della scultura, della metallurgia, sapeva creare piccole perfezioni. Così il festival, nato dall’invenzione di Borrelli e dall’azione concreta di alcuni giovani, ha un sapore di forte impatto come un Vulcano; e dalle viscere magmatiche della sua terra crea segni.

«Si è pensato di lavorare attorno alla storia recente dei Campi Flegrei cercando di scovarne quei veri e propri monumenti emotivi che sono stati spesso al centro della vita sociale del nostro territorio nel secolo scorso – afferma Mimmo Borrelli, direttore artistico di Efestoval – facendo leva anche su quella pratica, ormai consolidata, del sottoscritto di recuperare forme sonore, idiomi, linguaggi, ambientazioni e luoghi che costituiscono il cardine della mia poesia e drammaturgia. Cogliere il petalo gracile di un particolare per arrivare all’universale. Parlare di me non attraverso me, ma attraverso gli altri che mi erano e sono ancora vicini, attraverso la mia Torregaveta e i suoi monumenti viventi, il tutto per compiere l’infausto, affannoso, pellegrinante, ma felice tragitto, la declamata ascesa lungo quella che per me costituisce una missione: il teatro popolare alto, non di per sé pop (dunque commerciale), che non vuole affatto essere borghese, ma popolare nella sua scomodità di argomenti, linguaggi, ambientazioni; un teatro vivo, viscerale seppur di pensiero, non di per sé antropologicamente fine a sé stesso nel raccontarci e crogiolarci sulle nostre bellezze, bensì un teatro crudele e dunque poeticamente elevato da quella poesia che è l’unica salvezza».

Sono otto gli appuntamenti previsti. Non a caso, in anteprima, sabato 5 settembre nel parco Cerillo, area verde di Bacoli, ad aprire il fuoco è proprio Mimmo Borrelli che porta in scena la sua lettura Napucalisse, la poesia in cui l'autore-attore flegreo racconta la storia dell’amato e odiato Vesuvio e traccia una comunanza tra il vulcano e l’uomo napoletano. Il primo vero e proprio appuntamento dell’Efestoval è invece Capatosta con Gaetano Colella e Andrea Simonetti per la regia di Enrico Messina, (9 e 10 settembre) nel Circolo Ilva di Bagnoli: spazio ideale per il racconto dell'incontro, in uno spogliatoio dell’acciaieria di Taranto, tra uno “storico” operaio ed un giovane laureato in economia assunto, come tanti, per sostituire il padre morto di tumore (una produzione Crest-Teatri Abitati). Poi l’Odissea di Mario Perrotta (prodotto dalla Compagnia del Teatro dell'Argine), nell’hangar del Cantiere Navale Postiglione (luogo dove si lavoravano missili e testate durante le guerre), un monologo che avvicina Itaca e il Salento, storia di un Telemaco contemporaneo stanco dei commenti della famiglia e della gente (13 settembre). In una piattaforma al centro del Lago Miseno, simbolo di Bacoli, N’gnanzoù – Storie di mari e di pescatori, dove Vincenzo Pirrotta (con musiche dal vivo di Mario Spolidoro) racconta storie, vicende e personaggi raccolte personalmente tra i tonnatori e i ‘raisi’ di Favignana e di Trapani mentre aspettano il passaggio dei tonni che dall’oceano entrano nel Mediterraneo per la stagione degli amori e per deporre le uova (15 settembre). Nell’unico teatro di Bacoli, la sala della scuola media Paolo di Tarso (luogo dove sono venuti anche gli attori del Living Theatre) uno Studio su Alice nel paese delle Meraviglie di Caroll, espediente per raccontare ‘cosa significa produrre teatro’. Si tratta di WOW: wonderful odd world per la regia di Simona Colombo della compagnia milanese MOM (22 e 23 settembre). A chiudere la rassegna, il 26 settembre, nel Parco Vanvitelliano del Fusaro in quello che fu il casino di caccia di re Ferdinando IV di Borbone, non può che essere la poetica parola di Enzo Moscato con il suo Patria puttana, allestito insieme a Cristina Donadio e Giuseppe Affinito.

Ma Efestoval non sono solo questi spettacoli. Si arricchisce della sezione speciale Officine in cui si dà spazio a produzioni risultati da laboratori. In particolare il 18 settembre andrà in scena Tranche de vie al Parco Cerillo, frutto del laboratorio con gli ospiti della comunità Dedalo, del Dipartimento di Salute Mentale di Pozzuoli, con la regia di Maura Perrone e Roberta Serretiello. Mentre il 18  e il 19 settembre, a Torregaveta viene proposto Memorie e versi dei Campi Flegrei, laboratorio di Mimmo Borrelli con otto giovani attori professionisti, per la prima volta su testi tratti dalle sue opere ’A Sciaveca e Sepsa, portati in scena in un percorso definito in quadri a partire dalle sei del mattino.

Altra parte integrante del Festival saranno Gli incontri della memoria in cui verrà dato spazio alle storie che sono dietro i luoghi del festival: il giorno prima di ogni spettacolo, alle 19.00, saranno interrotte le operazioni di allestimento/montaggio e prova generale per l’incontro-intervista di Mimmo Borrelli con i "depositari della memoria" del luogo che ospita gli spettacoli. Alcuni incontri culmineranno in una "parmentata", la condivisione di una cena intorno al tavolo proprio come avveniva un tempo quando si lavorava tutti insieme. Accompagneranno il programma della rassegna, inoltre, gli AperiEfestoval, momenti di incontro con lo staff e i protagonisti del Festival in vari luoghi e locali tra Bacoli e Napoli.


Efestoval – Festival dei Vulcani è stato ideato nell’ambito del progetto Flamma Ventus: Giovani indigeni di una terra ardente presentato dalle tre associazioni Marina Commedia, IoCiSto e Luna Rossa. Il progetto è finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è uno di quelli scelti tra le tante proposte pervenute in risposta all’Avviso pubblico “Giovani del no-profit per lo sviluppo del Mezzogiorno” e d è patrocinato dal Comune di Napoli e dal Comune di Bacoli. Tutte le informazioni sul sito www.efestoval.it